Gesù Cristo

Diceva S. Agostino che vale più una sola lacrima sparsa meditando sulla Passione di Cristo, che un pellegrinaggio sino a Gerusalemme ed un anno di digiuno a pane ed acqua. Sì, il nostro amante Salvatore ha patito tanto affinché vi pensassimo, poiché pensandovi non è possibile non infiammarsi del divino amore. Gesù da pochi è amato, perché pochi sono quelli che considerano le pene che ha patito per noi; ma chi le considera spesso, non può vivere senza Gesù. Si sentirà talmente stringere dal suo amore che non gli sarà possibile resistere a non amare un Dio così innamorato che tanto ha patito per farsi amare.

S. Francesco piangeva nel meditare le sofferenze di Gesù Cristo. Una volta mentre lacrimava gli venne chiesto che problema avesse, egli rispose che piangeva per i dolori e gli affronti dati al Signore e si dispiaceva nel vedere gli uomini ingrati che non l'amano e non lo pensano.

Meditazioni sulla Passione di Gesù Cristo

Questo brano che avete appena letto è tratto dal libro "Meditazioni sulla Passione di Gesù Cristo", del quale ho curato personalmente la nuova edizione in italiano corrente.

Pensare che solo durante la Settimana Santa si debba meditare sulla dolorosa Passione del Redentore, sarebbe un errore. I santi la meditavano spesso durante l'anno, anzi era la loro meditazione preferita poiché la consideravano la fornace ardente che infiamma di amore verso Dio i cuori dei cristiani.

Coloro che volessero acquistarlo possono ordinarlo presso qualunque libreria.

Autore: S. Alfonso Maria de' Liguori
Titolo: Meditazioni sulla Passione di Gesù Cristo
Casa editrice: Fede & Cultura
Prezzo: 6 euro

Coloro che lo desiderano possono richiedermi una copia scrivendomi all'indirizzo e-mail:   cordialiter@gmail.com    Ringrazio di cuore le Suore di clausura e tutti coloro che mi hanno aiutato a diffondere queste devote meditazioni alfonsiane sulla Passione di Gesù.

Cliccando sul collegamento sottostante potete scaricare ed ascoltare un paio delle "Meditazioni sulla Passione di Gesù Cristo" nel celebre formato audio mp3.

Clicca qui per scaricare i file mp3

N. B. La versione delle meditazioni presenti nel libro è più breve rispetto alla versione scaricabile nel formato audio.

"Da chi mai i Santi hanno preso animo e fortezza a sopportare le persecuzioni, i tormenti e le morti, se non dalle pene di Gesù crocifisso? Chi poi potrà non amare Gesù, vedendolo morire fra tanti dolori e disprezzi, al fine di ottenere il nostro amore? Un devoto solitario pregava Dio di insegnargli che cosa potesse fare per amarlo perfettamente. Gli rivelò il Signore, che per giungere al suo perfetto amore non vi fosse esercizio più adatto che meditare spesso la sua Passione. Se mediteremo spesso la crocifissione di Gesù, resteremo ammaestrati a temere il peccato ed infiammati ad amare un Dio così amante, vedendo in quelle piaghe la malizia del peccato che ha ridotto un Dio a soffrire una morte così amara per soddisfare alla divina giustizia e l'amore che ci ha palesato il Salvatore nel voler tanto patire per farci capire quanto egli ci amava". (Citazione tratta dal libro).

I titoli dei capitoletti del libro "Meditazioni sulla Passione di Gesù Cristo"

Vergine Maria Addolorata

- Invocazione a Gesù e a Maria
- Frutti che si ricavano meditando la Passione di Gesù Cristo
- Dell'amore di Gesù Cristo nel voler soddisfare la divina giustizia per i nostri peccati
- Gesù volle assai patire per noi, al fine di farci intendere il grande amore che ci porta
- Gesù per nostro amore volle, fin dal principio della sua vita, patire le pene della sua Passione
- Il gran desiderio che ebbe Gesù di patire e morire per nostro amore
- Amore di Gesù nel donarci sé stesso in cibo prima di morire
- Del sudore di sangue ed agonia patita da Gesù nell'orto
- Dell'amore di Gesù nel soffrire tanti disprezzi durante la sua Passione
- Sulla flagellazione di Gesù Cristo
- Della coronazione di spine
- Dell'Ecce Homo
- Della condanna di Gesù Cristo e suo viaggio al Calvario
- Della crocifissione di Gesù Cristo
- Delle ultime parole dette da Gesù in croce e della sua morte
- Della speranza che abbiamo nella morte di Gesù Cristo
- Dell'amore dell'Eterno Padre nell'averci donato il suo divin Figliuolo
- Dell'amore del Figliuolo di Dio nell'aver voluto morire per noi

Importanza del meditare la dolorosa Passione del Redentore

Gesù Cristo Crocifisso

Quanto Gesù Cristo gradisca che noi ci ricordiamo spesso della sua Passione e della morte obbrobriosa che per noi soffrì, ben si scorge dall'aver egli istituito il SS. Sacramento dell'altare a questo fine, affinché in noi viva sempre la memoria dell'amore che ci ha portato nel sacrificarsi sulla croce per la nostra salute. Sappiamo già che nella notte precedente alla sua morte egli istituì questo Sacramento d'amore, e dopo aver dispensato il suo corpo ai discepoli, disse loro, e per essi a tutti noi, che nel prender la santa comunione ci fossimo ricordati di quanto ha patito per noi [...] Se alcuno patisse per un amico ingiurie e ferite, e poi intendesse che l'amico udendo discorrere di tal fatto non ci volesse neppure pensare, e sentendone discorrere dicesse: Parliamo d'altra cosa; qual pena avrebbe nel vedere l'ingratitudine di quell'ingrato? Ed invece, quanto si consolerebbe nel sentire che l'amico confessa di conservargli un'eterna gratitudine e che sempre se ne ricorda e ne parla con tenerezza e lacrime? Quindi tutti i santi, sapendo il gusto che dà a Gesù Cristo chi si ricorda spesso della di lui Passione, si sono quasi sempre occupati a meditare i dolori e i disprezzi che patì l'amante Redentore in tutta la sua vita e specialmente nella sua morte. Scrisse S. Agostino non esservi applicazione più giovevole alle anime che il meditare ogni giorno la Passione del Signore: nihil tam salutiferum quam quotidie cogitare quanta pro nobis pertulit Deus Homo. Fu rivelato da Dio ad un santo anacoreta, che non vi è esercizio più atto ad infiammare i cuori del divino amore, quanto il pensare alla morte di Gesù Cristo. Ed a S. Gertrude, come scrive Blosio, fu rivelato che chi guarda con devozione il Crocifisso, quante volte lo guarda, tante volte è guardato da Gesù con amore. Aggiunge Blosio che il considerare o leggere qualunque cosa della Passione apporta più bene che ogni altro esercizio devoto. Quindi scrisse S. Bonaventura: O Passio amabilis, quae suum meditatorem reddit divinum (Stim. div. am. p. 1. c. 1)! E parlando delle piaghe del Crocifisso, le chiamò piaghe che impiagano i cuori più duri ed infiammano le anime più fredde di divino amore: Vulnera dura corda vulnerantia, et mentes congelatas inflammantia. [...] Io nelle mie Operette spirituali ho scritto più volte della Passione di Gesù Cristo; [...] Ed in effetti sulle medesime io faccio le mie povere meditazioni leggendone molto spesso qualche parte, alfine di ritrovarmi, per quando sarà giunta l'ora estrema di mia vita, occupato a tenere avanti agli occhi Gesù crocifisso, ch'è tutta la mia speranza; e così spero d'avere allora la sorte di spirare l'anima nelle sue mani. (S. Alfonso).

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